Inps: dal 1° febbraio 2023 anticipo TFR/TFS ai dipendenti pubblici

sabato 13 aprile 2024

I dipendenti pubblici che cessano dal servizio hanno diritto al trattamento di fine servizio o di fine rapporto (TFS/TFR).


Ai dipendenti pubblici assunti prima dell’anno 2000 spetta il TFS; rientrano, invece, nel regime di TFR coloro che sono stati assunti con contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000.


Mentre il TFR ha la caratteristica di essere una sorta di “salario differito”, ossia una forma di accantonamento di quota del salario, rivalutato ed erogato al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di
lavoro, il TFS è un trattamento di natura previdenziale, ovvero prevede nel suo calcolo contributi distinti tra datore di lavoro e lavoratore.


Tempi di liquidazione
A differenza di quanto avviene per i lavoratori del settore privato, dove il TFR viene erogato generalmente entro 45 giorni dalla fine del rapporto di lavoro, per i dipendenti pubblici la tempistica varia a seconda delle
cause di cessazione del rapporto di lavoro.


Nello specifico, il TFS/TFR verrà liquidato trascorsi: 


90 giorni, per le pensioni di inabilità o per decesso del lavoratore;
12 mesi dalla data in cui si è cessati dal servizio per raggiungimento dei limiti di età e di servizio;
24 mesi, per tutti gli altri casi di cessazione, come per esempio le dimissioni e il licenziamento.


Modalità di pagamento
L’erogazione della prestazione può avvenire:


in un’unica soluzione se l’ammontare complessivo è pari o inferiori a € 50.000 lordi;
in due rate annuali se il trattamento è tra € 50.001 e € 100.000 lordi;
in tre rate annuali se è pari o superiore a € 100.001 lordi.


In caso di pagamento rateale, la seconda e la terza tranche, saranno pagate, rispettivamente, dopo 12 e 24 mesi dalla data di decorrenza del diritto al pagamento della prima.

Quando arriva l’anticipo del TFS bancario
Per quanto riguarda la tempistica di erogazione dell’anticipo, con la procedura INPS + Banca sono previsti circa 15 giorni affinché la banca provveda all’accredito della somma anticipata sul conto corrente indicato dal
richiedente. Tuttavia, si tratta dello step finale di un iter che comprende il rilascio della certificazione del diritto all’anticipazione entro 90 giorni dalla richiesta, così come l’avvio di eventuali verifiche
necessarie per definire il contratto di anticipo da ultimare entro 30 giorni l’approvazione da parte dell’istituto di credito. Alla fine, trascorrono almeno 3-4 mesi.

Anticipo TFS per iscritti al Fondo Credito INPS
L’anticipazione del Trattamento di Fine Servizio, dal 1° febbraio 2023, consente agli iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali di ottenere l’importo del TFS maturato, al netto di interessi e
spese, ad un tasso d’interesse dell’1%. Sull’importo dell’anticipazione al lordo degli interessi si applicherà la ritenuta dello 0,50% per le spese di amministrazione.


Al Fondo sono iscritti tutti i dipendenti ex INPDAP ma è aperto anche a dipendenti e pensionati di tutte le amministrazioni pubbliche. Si tratta dunque di una possibilità ghiotta per i dipendenti pubblici, ai quali in
TFS può essere liquidato anche dopo anni quando l’importo è consistente.


La domanda di accesso a questa nuova formula di prestito INPS con anticipo integrale del TFS o del TFR ai dipendenti pubblici deve essere presentata online, a partire dal 1° febbraio 2023, accedendo al servizio web dedicato.

Chi ha diritto all’anticipo integrale del TFS/TFR
Possono accedere all’anticipo INPS chi è andato in pensione di vecchiaia, pensione anticipata Fornero, Quota 100 e Quota 102, in pensione anticipata Precoci, in pensione con Opzione Donna.
La richiesta dell’anticipo del 100% della liquidazione per gli iscritti alla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali riguarda pensionati o cessati, purché con diritto a una prestazione di TFS/TFR non
ancora interamente erogata.